Le più belle canzoni di Vian: dal jazz al rock allo swing, fino alle giave francesi e ai ritmi latino americani – Cantare, Berrò, Il disertore, e tante altre, ricche, come i suoi romanzi e forse più, di poesia e umorismo, di impegno civile e sognante, surreale follia – negli adattamenti di Giulia Colace e Giangilberto Monti, introdotte da un documentato e gustoso profilo su Vian e la musica.
I “salati” interventi del grande autore della Schiuma dei giorni sul mondo musicale che lo circondava, sull’arte e sul mercato dell’arte, su come costruire un successo, sul gusto musicale, su glorie e soprattutto nefandezze dei critici.
Le testimonianze di Jacques Canetti, il leggendario discografico che scoprì il Vian chansonnier e cabarettista e di Alain Vian, uno dei tre fratelli (i famosi tremelli dello Strappacuore) di Boris.
Completano questo libro la discografia e una cronologia artistica che sintetizza la frenetica e multiforme genialità di Vian.
“Una cosa eterna è una cosa di una certa importanza… non è quindi possibile prendere la canzone sotto gamba. Cosa resta della Rivoluzione francese se non il Ça ira, La Carmagnole, la semplicissima Marsigliese, senza la quale ai nostri rappresentanti al governo sarebbe impossibile uscire, a testa alta e con passo elastico, da una seduta vergognosa?”