tracklist

01 La musica è finita (1967)

(Franco Califano-Nisa-Umberto Bindi)

02 Una ragione di più (1969)

(Franco Califano-Luciano Beretta-Ornella Vanoni-Franco e Mino Reitano)

03 Semo gente de borgata (1972)

(Franco Califano-Marco Piacente)

04 Minuetto (1973)

(Franco Califano-Dario Baldan Bembo)

05 Poeta saltimbanco (1975)

(Franco Califano)

06 Tutto il resto è noia (1977)

(Franco Califano-Frank Del Giudice)

07 La mia libertà (1981)

(Franco Califano-Marcello Marrocchi)

08 Impronte digitali (1985)

(Franco Califano-Maurizio Piccoli)

09 La nevicata del ’56 (1990)

(Franco Califano-Carla Vistarini-Luigi Lopez-Fabio Massimo Cantini)

10 Un’ estate fa (Une belle histoire) (1992)

(Franco Califano-Pierre Delanoë-Michel Fugain)

11 Un tempo piccolo (2005)

(Antonio Gaudino-Franco Califano-Alberto Laurenti)

12 Non escludo il ritorno (2005)

(Franco Califano-Federico Zampaglione)

2024 (Fort Alamo-Warner Music)


Giangilberto Monti e Warner Music Italy presentano
Il “radiodisco”
“Franco Califano, il Prévert di Trastevere”
(Warner Music/Fort Alamo, 2024)

Nei negozi di musica e rivenditori online da venerdì 11 ottobre

Dal 14 ottobre 2024 la Radio della Svizzera italiana manderà in onda l’omonimo originale radiofonico, scritto da Giangilberto Monti con Vito Vita. Sul CD sarà stampato un QR-code che permetterà l’ascolto del radiodramma musicale sulla app RSI PLAY.

CD e radiodramma seguono ad un anno di distanza la pubblicazione del libro: FRANCO CALIFANO. Vita, successi, canzoni ed eccessi del Prévert di Trastevere, firmato da Giangilberto Monti e Vito Vita e pubblicato da Gremese Editore, che ripercorre la storia personale e la carriera artistica dell’artista italiano, detto Il Califfo, nato a Tripoli nel 1938 e morto a Roma nel 2013. Cantante e autore di eccezionale talento, ma dalla vita sregolata e piena di eccessi, Califano ci lascia un’eredità di quasi 1000 opere, interpretate da lui e dai più importanti artisti della canzone italiana, tra gli altri: Ornella Vanoni (La musica è finita, Una ragione di più), Mia Martini (Minuetto, La nevicata del ’56), Mina (Amanti di valore), Peppino Di Capri (Un grande amore e niente più), Bruno Martino (E la chiamano estate), Fred Bongusto (Questo nostro grande amore). Suoi sono due capolavori come Tutto il resto è noia (1977) e La mia libertà (1981), canzoni manifesto della sua poetica e del suo stile di vita anticonformista.

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Giangilberto Monti
Françalien

(Freecom/Believe, 2023)

Lo chansonnier Giangilberto Monti ripercorre il periodo d’oro di quel mondo artistico, dai repertori degli chansonnier più amati, da Léo Ferré a Jacques Brel, agli hit anni Sessanta eseguiti dai loro interpreti più popolari – come Il ragazzo della via Gluck tradotto per Françoise Hardy o Bang Bang nella versione di Dalida – fino alle traduzioni dello stesso Monti di Boris Vian e Serge Gainsbourg, passando per le grandi icone d’oltralpe, come Édith Piaf e Charles Aznavour.

Le tre voci femminili ospiti provengono dal ricco mondo musicale bresciano, da sempre attento alla nuova onda cantautorale, mentre i jazzisti eclettici che negli ultimi anni hanno seguito gli spettacoli di Monti, come il clarinettista Paolo Tomelleri, accompagnatore storico di Enzo Jannacci, il contrabbassista Marco Mistrangelo o l’arrangiatore Gilberto Tarocco, contribuiscono a dare un’anima del tutto nuova a questi capolavori della chanson française.

Così Françalien, il neologismo ideato da Giangilberto Monti per esprimere le due anime di questo lavoro, diventa un modo “alieno” per far capire che tra l’Esagono d’oltralpe e il nostro Stivale, ci sono più affinità che distanze.

E qui, la musica aiuta.

hanno suonato e cantato

Fabrizio Bernasconi (tastiere), Marco Mistrangelo (contrabbasso), Daniele Moretto (tromba), Alessio Pacifico (batteria), Gilberto Tarocco (sax, flauto e arrangiamenti), Paolo Tomelleri (clarinetto), Bruangel (voce) Ivana Gatti (voce), Ottavia Marini (voce, tastiere, toy piano)

“Françalien” è una produzione Andrea Ponzoni per Freecom Hub-Verona

project manager & publishing Silvia Brunelli

Visita lo store digitale >

 13Giangilberto Monti
Il giro del giorno (1979)
album 33 giri
CBS 83633

testi e musiche Giangilberto Monti
produzione artistica e arrangiamenti Alberto Mompellio
cover Cesare Monti

1. Il giardiniere
2. Giovanni
3. Scéhérazade
4. Il mazzo di carte
5. Ghiroua
6. Il giro del giorno
7. La persiana *
8. Primavera Jaia
9. Anni
10. Gennarino e l’ospedale
11. Isole nella corrente

*tratta dall’omonima poesia di Ghiannis Ritsos (courtesy Feltrinelli editore)

Maison_Milano cover

Maison Milano
(Freecom, 2020)

Nato tra gennaio e marzo 2020, a cavallo del periodo di “lockdown”, il brano è dedicato alle città di Milano e Brescia, luoghi d’origine dello chansonnier-scrittore Giangilberto Monti e della pianista-performer Ottavia Marini, e costituisce la prima tappa di un nuovo album che vedrà la luce nel 2021. A “Maison Milano”, mixato da Massimo Faggioni (Fonologie Monzesi), hanno partecipato due musicisti dell’area bresciana, Emanuele Agosti (basso) e Francesco Pedrali (chitarre ed elettronica), che con la Marini hanno dato vita all’arrangiamento del brano, poi registrato tra Milano e Brescia, tra le mille difficoltà dovute al periodo. “É stata una bella sfida trovare un mondo sonoro adatto al tema della canzone, in questa condizione di isolamento abbiamo più che mai cercato una forte empatia “a distanza”. La musica poi arriva sempre e oltrepassa i confini della lontananza fisica e da domani “ci terremo ancor la mano”, con le note e le parole di “Maison Milano” (Ottavia Marini)”.

Paese di piazzisti cover

Paese di Piazzisti
(Freecom /Believe Digital 2021)

Scritta e composta da Giangilberto Monti – con la collaborazione del bluesman Ubi Molinari – e arrangiata dall’artista insieme alla pianista e compositrice Ottavia Marini, Paese di Piazzisti è una ballad che descrive, con poesia e ironia, la crisi sociale che sta colpendo il Paese e il degrado del linguaggio, del modo di relazionarsi e di porsi.
«E’ un brano cantato senza particolari tecnicismi vocali, interpretando ogni parola come gli chansonnier e i cantautori fanno da sempre. E dice quello che forse molti pensano quando accendono la televisione, ascoltano la radio o leggono le notizie del giorno, prima di un caffè. In fondo il nostro è un paese così, che spera solo di star guardando un brutto film, perché è capace di ben altro… o almeno ci prova» (Giangilberto Monti)

Tempi Strani
(Sony Music Italy, 2021)

E’ un album antologico che riassume i 44 anni di carriera dello chansonnier e autore. Da “La Mia Razza” (scritta per Mia Martini insieme a Mauro Pagani) a “La Forza dell’Amore” (scritta da Dario Fo ed Enzo Jannacci), da “Metrò” scritta con Flavio Premoli (tra i fondatori della PFM) a “Monsieur Dupont” composta con il genovese Federico Sirianni: “Tempi Strani” è un album contenente dieci tracce del repertorio artistico di G.G.Monti, completamente riregistrate alla “buona la prima”. Un viaggio tra i mondi musicali, teatrali e letterari che hanno sempre contraddistinto la lunga carriera del poliedrico artista. «Avrei voluto essere un grande compositoresono rimasto un superdilettante, però ho tante idee» (Giangilberto Monti)

tracklist
Metrò (Monti-Premoli) da Guardie e Ladri (CBS, 1982)
Il giardiniere (Monti) da Il giro del giorno (CBS, 1979)
La mia razza (Monti-Pagani) da Ce n’est qu’un début (Carosello Records, 2007)
Hanno ammazzato il Mario (Fo-Carpi) da Le canzoni del Sig.Dario Fo
(Fort Alamo/Warner Music, 2018)
Stringimi forte i polsi (Fo-Chiosso-Carpi-Cichellero) da Le canzoni del Sig.Dario Fo
(Fort Alamo/Warner Music, 2018)
La forza dell’amore (Jannacci-Fo-Jannacci) da Le canzoni del Sig.Dario Fo
(Fort Alamo/Warner Music, 2018)
Allo Chat Noir (Monti-Marini) da Maledetti Francesi (Freecom, 2019)
Strani tipi (Ferrè-Medail-Monti) da Maledette Canzoni (Carosello Records, 2006)
Monsieur Dupont (Sirianni-Monti-Sirianni) da Sirianni Bonus Track (Fort Alamo, 2012)
Balthazar (Monti) da L’ordine è pubblico? (CBS, 1978)

musicisti
Fabrizio Bernasconi (pianoforte)
Ottavia Marini (pianoforte, synth, cori)
Marco Mistrangelo (contrabbasso)
Giangilberto Monti (chitarra e vox)
Alessio Pacifico (batteria)
Roberto Zorzi (blues guitar, cori)
mix e mastering
Massimo Faggioni per Fonologie Monzesi
registrato a Milano nell’auditorium “Demetrio Stratos” di Radio Popolare, 23 gennaio 2020
foto cover
Renzo Chiesa (1978)

Le canzoni di Gianni Siviero
(Squilibri, 2019)

Per iniziativa di Sergio Secondiano Sacchi, trentanove artisti rendono omaggio a uno dei più originali cantautori italiani, Gianni Siviero, che in soli tre album, dal 1972 al 1976, ha dato vita a un’inconfondibile produzione poetica e musicale dove si intrecciano mirabilmente impegno civile, introspezione sentimentale e la fatica del vivere quotidiano in una realtà urbana come Milano. Il suo album d’esordio, con gli arrangiamenti di Nicola Piovani, vince il Premio della Critica Discografica ed è molto apprezzato da Amilcare Rambaldi, presidente del Club Tenco, che lo volle alle prime tre edizioni della Rassegna della canzone d’autore. Negli altri due LP si accentuano i motivi di protesta e di denuncia sociale, parallelamente all’intensificarsi di un impegno politico in prima persona, attestato anche dalla collaborazione con Dario Fo e Franca Rame. Il ritiro dalla scena agli inizi degli anni Ottanta pone termine a una carriera per molti versi emblematica di una stagione culturale contrassegnata da un’insopprimibile urgenza di vita. Quarantatré canzoni, molte delle quali inedite, commentate da altrettanti dipinti di Marco Nereo Rotelli e affidate ora alle voci e agli strumenti di alcuni vecchi compagni di strada, come Roberto Vecchioni, Mimmo LocasciulliErnesto Bassignano e Gualtiero Bertelli, e di artisti che, in quegli stessi anni, calcavano altri tipi di palcoscenico, come Gigliola Cinquetti,  Vittorio De Scalzi (New Trolls) e Roberto Brivio (I Gufi), e di altri artisti rappresentativi di stili e sensibilità diverse, da Sergio Cammariere a Petra Magoni, da Massimo Priviero Peppe Voltarelli, Morgan e Giangilberto Monti.

Un’iniziativa editoriale realizzata d’intesa con Club Tenco e Cose di Amilcare

Maledetti Francesi
(Freecom, 2019)

Ispirato all’omonimo successo editoriale del 2018, esce su etichetta Freecom il nuovo album di Giangilberto Monti, accompagnato dalla voce e dal pianoforte di Ottavia Marini. Lo chansonnier e scrittore milanese mette il sonoro al fortunato libro uscito nel 2018 per Miraggi e dedicato alla canzone francese, che per circa un secolo, dal 1880 al 1980, ha intrecciato musica e poesia, teatro, jazz, cinema e politica, tessendo una trama irresistibile e carica di suggestioni da cui gli italiani faticano a staccarsi del tutto; un sottile fil rouge che ci lega indissolubilmente ai cugini d’oltralpe. A offrire la cornice per la presentazione ufficiale del progetto è stato il Premio Tenco, che alla canzone d’autore è votato. Canti ribelli e vite da chansonniers si alterneranno alle più belle canzoni dei maudits per eccellenza: dalle canzoni canaglia di Bruant alle provocazioni poetiche di Gainsbourg, passando per i testi disperati e barricadieri di Leo Ferré, l’ironia di Vian e Brassens, le strofe strappalacrime di Georges Moustaki e Charles Trénet, così come le rock ballad di Renaud, l’ultimo dei maledetti d’oltralpe. Duetti in italiano e francese svelano un repertorio senza tempo e costruiscono una narrazione musicale che diventerà una mostra, “Paris Canaille”, impreziosita dalle immagini curate da Jean-Luc Stote, dal 13 novembre a Milano nei locali dell’Institut Français, che ha accordato il suo patronage all’iniziativa. Le utopie e il ribellismo di sempre si ritrovano nelle parole di questi artisti, in uno show senza rete che mostra e dimostra al pubblico quella contaminazione tra poesia, musica e comicità, da sempre radice inconfondibile del nostro migliore cantautorato.
 
“Il variegato mondo musicale dei più acclamati chansonnniers francofoni non è solo la principale fonte d’ispirazione del nostro cantautorato, ma rappresenta anche la cultura europea più innovativa, che oltralpe ritrova nelle contaminazioni tra poesia, musica e arti sceniche, i suoi principali interpreti. Da molti anni ho messo la mia arte al servizio di questa ricerca, con rispetto e passione.” (Giangilberto Monti)
tracklist
1) Allo Chat Noir (G.G.Monti – O.Marini) da Le Chat Noir di Aristide Bruant
2) Lo straniero (G.Moustaki-B.Lauzi)  Le méteque
3) Que reste-t-il de nos amours? (L.Chauliac – C. Trenet)
4) Il gorilla (G.Brassens-F.De Andrè)  Le gorille
5) Albergo a ore (C.Delécluse-M. Senlis-M.Monnot-H.Pagani) Les amants d’un jour
6) Che snob (B.Vian-J.Walter-G.G.Monti) Je suis snob
7) Giava delle bombe atomiche (B.Vian-A.Goraguer-B.Lauzi- G.G.Monti)
La java des bombes atomiques
8) Venite qua (B.Vian-G.G.Monti-L.Bessières)
da “Canzone del mercante di chiacchiere” (Chanson du marchand d’oublies)
9) Egregio Presidente (B. Vian-H. Berg-G.G.Monti) Le déserteur
10) Il controllore del metrò (S.Gainsbourg-G.G.Monti) Le poinçonneur des Lilas
11) Son venuto a dirti che vado via (S.Gainsbourg-G.G.Monti)
Je suis venu te dire que je m’en vais
12) La storia di Bonnie & Clyde (S.Gainsbourg-G.G.Monti-R.Mogliotti) Bonnie & Clyde
13) Strani tipi (L.Ferré – E.Medail – G.G.Monti) Les poètes
14) Parigi Canaille (L.Ferré – A.Lega – G.G.Monti) Paris Canaille
15) Il venditore di ciottoli (R.Séchan – G.G.Monti) Marchand de cailloux
16) Et maintenant (P.Delanoë-G.Bécaud)
17) Quando e dove andiamo? (R.Séchan- J.Clerc- Leclerc M.- G.G.Monti)
C’est quand qu’on va où?

Powerillusi & Friends
31 anni tra rock e cabaret
(Nota, 2018)

Dal 1987  i torinesi Powerillusi viaggiano tra rock demenziale, cabaret e canzone d’autore umoristica e qui ripercorrono in un doppio CD la loro storia attraverso molte canzoni del loro passato, rilette e riarrangiate “with a little help from their friends”.
“Un’occasione per ripercorrere questi trent’anni riscoprendo qualche vecchia canzone che avevamo messo da parte, dall’altro per rivedere gli amici musicisti e socializzare non solo in studio di registrazione ma anche davanti a una pizza e una birra, a chiacchierare di musica ma non solo. Per il pubblico che ci segue questo disco è la possibilità di ascoltare i brani che conoscono con nuovi vestiti, mentre chi non ci conosce, chissà, potrebbe essere incuriosito e provare ad ascoltare le versioni originali. Tranne poche eccezioni, ogni ospite ha scelto la canzone da eseguire” (Vito Vita e Vince Ricotta)
Allah è al bar (Powerillusi & Giangilberto Monti)
Giangilberto Monti voce, Paolo Rigotto voce, batteria, tastiere e cori, Vito Vita basso e cori, Vince Ricotta chitarra e cori
“Durante la lavorazione del disco, Giangilberto Monti ci ha proposto di iscriverci alle selezioni per il Festival di Sanremo 2018 con un brano inedito: abbiamo quindi scritto questa canzone, con un testo che ci sembra particolarmente attuale in questo periodo e che è un messaggio di fratellanza tra i popoli, al di là delle differenze di cultura e religione. La commissione artistica presieduta da Claudio Baglioni ha scartato il brano” (Powerillusi)
Matrimoni e funerali (Giangilberto Monti)
Giangilberto Monti voce, Alessandra Mostacci tastiere, Guido Baldoni fisarmonica, Marco Carena cori
Matrimoni e funerali è un brano ska tratto da Il ritorno dei Powerillusi, che in questo nuovo album è stato completamente riarrangiato diventando un valzer che sembra uscito fuori dalla Parigi degli anni ’50 di Boris Vian e Mouloudji: e chi poteva quindi eseguirla se non Giangilberto Monti, che ha dedicato molti suoi lavori sia discografici che editoriali alla canzone francese? Lo abbiamo conosciuto tramite Paolo Rigotto, fonico di suoi due album, mentre la pianista Alessandra Mostacci, che qui suona le tastiere, ha spesso collaborato con lo stesso Rigotto e il suo studio, FreakOne” (Powerillusi)

 tracklist CD 1

  1. Uno due tre prova – Dottor Lo Sapio e Giorgio Scapecchi
  2. Non siamo mica musicisti – Gli Avvoltoi
  3. Io mi quoto in borsa – Fanali di Scorta
  4. Per fare un disco – Fabio KoRyu Calabrò
  5. Saremo famosi – Valerio Liboni e i Powerillusi
  6. Il bagno degli altri – Marco Carena
  7. Cavolfiore chanson – Il conciorto
  8. Quella della radio – Tony Borlotti e i suoi Flauers
  9. Quella rap – Mirafiori Kidz
  10. Improvvisamente – Powerillusi
  11. Il loro primo 45 giri – Potage
  12. Quella del papà – Mao
  13. La voglia di non lavorare – Alessio Lega
  14. Quella dei merenderos – Powerillusi
  15. Quella del rock – Truzzi Broders
  16. Sessantanove – Paco D’Alcatraz e i Powerillusi
  17. Ma io ti amavo – Gerry dei Brutos e i Powerillusi

 tracklist CD 2

  1. Non ho più niente (ma sono felice) – Massimo Lajolo
  2. Forma di chiappa – Matteo Castellano
  3. Non bago – Figli di Guttuso
  4. Matrimoni e funerali – Giangilberto Monti
  5. Superpezzo – Skiantos
  6. Qualcuno ci spieghi il jazz – The Essence Quartet
  7. Quella della ciabatta – Cristiana Maffucci e i Powerillusi
  8. La nostra song inglese – Omar Pedrini
  9. DIsco Mixion – Pino D’Angiò e i Powerillusi
  10. Che bello sto male – Johnson Righeira e i Powerillusi
  11. Par condicio blues – Koorina e gli MP3
  12. Allah è al bar – Giangilberto Monti e i Powerillusi
  13. Olio di palma – Powerillusi
  14. Il bambino povero – Coro Vocal ExCess

 crediti
Testi e musiche Vince Ricotta, tranne Quella della radio, Il bambino povero e Par condicio blues (Vito Vita); La nostra song inglese, Improvvisamente e Ma io ti amavo (Vince Ricotta e Vito Vita); Allah è al bar (Vito Vita, Giangilberto Monti, Vince Ricotta e Paolo Rigotto). Produzione artistica, organizzazione e note biografiche Vito Vita. Graphic design e impaginazione, Linda Fierro. Direzione artistica Nota di Udine, Valter Colle